La tromboflebite è un'infiammazione di una o più vene che si manifesta attraverso un rigonfiamento determinato da un coagulo di sangue. Spesso legata a vene presenti nelle gambe, la tromboflebite può dirsi superficiale quando la vena colpita si trova in superficie mentre nel caso in cui la vena interessata sia più aderente ai muscoli si parla più correttamente di trombosi venosa profonda. Il soggetto interessato da questa patologia percepisce un dolore acuto nelle gambe quando sta in posizione eretta ed è costretto al fine di attenuare tale dolore a camminare o a rimanere sdraiato. Le ragioni che provocano una tromboflebite sono solitamente riferibili ad un periodo di inattività, ma è da un punto di vista scientifico provato che tale patologia venga generata anche dal fumo, dal diabete, dal colesterolo, dal peso corporeo eccessivo, dall'assunzione di pillola contraccettiva, dalla gravidanza e da fratture ossee alle gambe. I sintomi che aiutano il soggetto, prima di un esame specialistico, a identificare la tromboflebite si traducono in un dolore pulsante nell'area interessata, in un rossore cutaneo, in una tumefazione attorno alla vena colpita e in una cute calda al tatto. Con maggiore precisione il medico indicherà la necessità di effettuare un ecocolodoppler venoso per accertare definitivamente che si tratti di una tromboflebite venosa.
LA TERAPIA
Il medico può prescrivere antinfiammatori orali come l'Oki con la finalità di alleviare temporaneamente il dolore derivante dall'infiammazione nella consapevolezza che è consigliata l'assunzione di Tachipirina per la sua capacità di contrastare il rischio non remoto che si sviluppino nuovi trombi. Pomate o gel antinfiammatori applicati sulla parte interessata possono rientrare in un percorso terapeutico che trova tuttavia nell'utilizzo dell'eparina lo strumento ideale per eliminare il trombo che ostacola il naturale flusso sanguigno. Cure di natura non farmacologica che accompagnano la necessaria assunzione di eparina attraverso punture quotidiane fanno riferimento all'uso di una calza elastocompressiva, ai movimenti salutari dell'arto colpito che stimolano la circolazione e all' opportunità che questo, durante il sonno, sia in sopraelevazione. Per prevenire l'emergere di tale patologia è assolutamente consigliato l'esercizio fisico che, per coloro che non praticano alcuno sport, significa abituarsi a effettuare lunghe passeggiate ogni giorno a svantaggio di una inutile e dannosa sedentarietà.